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IDEE & MEDIA

Dopo l’ITALIAN ENERGY SUMMIT…

4/10/2022

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​Torniamo a parlare, a valle degli articoli pubblicati nei mesi scorsi, di Energia e di Fonti energetiche. Lo stimolo è rappresentato dall’Italian Energy Summit organizzato dal Sole 24 Ore, al quale Sigma Experience ha partecipato con una propria delegazione.
 
Le recentissime evoluzioni nel Settore energetico hanno portato, essenzialmente, a redistribuire le fonti di approvvigionamento di Gas, in conseguenza alla reazione concertata da USA ed UE contro la Russia. Miliardi di metri cubi non arrivano più dunque dalla Russia, bensi’ arrivano via pipeline dall’Algeria o da altri Paesi; contemporaneamente, sono stati accelerati o rivitalizzati alcuni progetti di terminali di rigassificazione (o di navi che svolgono lo stesso compito); infatti, come è noto, per distanze superiori ad alcune migliaia di chilometri il gas non viene trasportato via condotta, bensi’ viene liquefatto in zona di estrazione, trasportato via nave, e rigassificato nelle zone di utilizzo (tra cui l’Europa).
 
Il mondo dell’Energia è dunque oggi concentrato su tutto questo.
Peraltro, le nuove realizzazioni in campo Eolico e Solare vanno comunque avanti, tutto sommato a ritmo discreto, se consideriamo le mille difficoltà connesse alla realizzazione di nuovi impianti.
La situazione generale ora descritta, in ogni caso, ha dato un deciso contributo ad accelerare il dibattito, e in qualche modo ad accelerare diversi processi. Ad esempio, oggi si parla più facilmente, e con meno preconcetti, di terminali di rigassificazione. Alle numerose ‘colpe’ storiche del Sistema Italia in campo energetico, infatti, va senz’altro aggiunta anche la mancata realizzazione di tali terminali; per 40 anni (sic!), l’unico terminale in funzione è stato infatti Panigaglia, presso Portovenere (SP), peraltro di dimensioni limitate (poco più di 3 miliardi di metri cubi annui) e di difficile accesso, come rammentato da Claudio Descalzi, A.D. di Eni, in occasione dell’Energy Summit sopra citato. Per fornire un parametro, il consumo annuo in Italia è intorno ai 75 miliardi di metri cubi!
 
In questo quadro, è anche ripreso in Europa ed in Italia il dibattito sul Nucleare, che procura, come è noto, oltre il 50% del fabbisogno di energia di un Paese come la Francia, e contribuisce tuttora alla produzione ed ai fabbisogni in vari altri Paesi di U.E. e Svizzera.   Rammentiamo che il Ministro italiano uscente si è espresso in modo costruttivo, e diverse componenti del probabile nuovo Governo in Italia si sono anch’esse espresse positivamente. E’ appena il caso di ricordare che la Fissione Nucleare di nuova generazione è un lontano parente dei reattori realizzati nel dopoguerra, per tecnologia, per modalità di ingegneria progettuale e realizzativa, per procedure operative, e cosi’ via. La Fissione c.d. di III Gen è tecnologicamente simile alla II Gen, ma con ben altri sistemi di sicurezza in più  (è già funzionante in progetti pilota).  La Fissione di IV Gen è invece diversa (c.d. “nuovo nucleare”), è oggi in fase di prototipo e non troppo lontana dalla fase commerciale. Ha efficienze più alte, sistemi di sicurezza passivi.  Inoltre potrebbe produrre idrogeno (vedi sotto) senza l’utilizzo di elettrolizzatori.
 
Queste ultime annotazioni si ricollegano ad un altro aspetto del dibattito sull’energia: quanto successo nel 2022 deve portare a decisioni contingenti oppure a decisioni strutturali?
Forse non esiste una risposta vera ed univoca. Tuttavia, proviamo ad esporre alcune considerazioni.
Da un lato è oggettivamente presumibile che la guerra finisca e che l’attuale atteggiamento della Russia con il conseguente ‘murocontromuro’ cambi e si evolva. Ce lo dimostra la Storia. Pertanto, le forniture dalla Russia forse riprenderanno: non avrebbe alcun senso distruggere infrastrutture e sistemi operativi e tecnologici complessi per una fase che certamente non durerà in eterno.
Dall’altro lato, l’esperienza del 2022 (qualunque ne sia la durata) ha senz’altro riacceso la massima attenzione sul tema energia in genere, ha contribuito a smuovere alcuni ostacoli ed alcuni pregiudizi verso alcune fonti, ha evidenziato che il 40% di import italiano dalla Russia era probabilmente troppo, e che forse in 40/50 anni qualche rigassificatore in Italia andava fatto. Mai dovremmo decidere su un tema strategico come l’Energia sulla base di situazioni emotive.
 
Concludiamo, con uno sguardo al mondo che vivranno i nostri figli.
Le fonti fossili, oltre al fondamentale tema della CO2, incontreranno prima o poi il problema della depletion dei giacimenti. Recenti tecnologie e scoperte spostano in avanti la data della depletion effettiva: tuttavia, questa prima o poi si dovrà verificare.
In questo ambito, il mondo sta studiando le opportunità di produzione di energia attraverso la Fusione (vedi, solo in Europa, Iter) ed attraverso l’Idrogeno. I tempi sono lunghi, ma ci arriveremo. Ricordiamo solo che la Fusione non sostituirà la fissione, ma potrà essere una formidabile arma in più nel portafoglio energetico, soprattutto in grandi aree con alti consumi (Parigi, Nord Italia, Germania) e capacità di alti investimenti iniziali.
 
Le rinnovabili tradizionali (Eolico, Idroelettrico, Solare) devono pertanto coprire una fase fondamentale: consentire al pianeta di convivere con un livello di CO2 il più basso possibile, avviarsi a compensare la depletion dei giacimenti fossili, coprire i fabbisogni che ci separano dalla fase in cui Idrogeno e Fusione (in ordine cronologico) faranno finalmente parte della nostra cultura tecnologica ed industriale.
In questo ambito, ricordiamo che le materie prime che contribuiscono a realizzare le rinnovabili tradizionali sono risorse finite (terre rare, cobalto..).
 
 
Come sempre, siamo a disposizione per contributi e commenti.
 
Sigma Experience  -  Domenico Rubino 

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