Sigma Experience | Consulenza manageriale

  • Mission
  • Team
  • Servizi & Value proposition
    • Pianificazione e Business Development
    • Finanza / M&A
    • Operations / Supply Chain
    • Internazionalizzazione
    • Temporary management
    • Digitalizzazione e Industria 4.0
    • Risorse umane e formazione
    • Passaggio generazionale
  • Settori
    • Energia e Industria
    • Consumer & Luxury
    • Green Economy
    • Settore chimico
    • Real Estate
    • Automazione e Impianti
    • Life sciences / Healthcare >
      • Formazione
      • Consulenza HealthCare
      • Convegno 7 maggio 2021
    • Private Equity
  • Network
  • Blog
  • Contatti
    • Lavora con noi
  • Our Mission
  • Our Team
  • Value proposition
    • Planning and Business Development
    • Corporate Finance / M&A
    • Operations and Supply Chain
    • Internationalization
    • Temporary-Management
    • Digitalization / Industry 4.0
    • Human Resources and Corporate reorganization
    • The generational change
  • Industries
    • Energy and Industry
    • Consumer and Luxury
    • Green Economy Segment
    • Chemicals segment
    • Real Estate Segment
    • Automation and automated systems
    • Life sciences and Healthcare
    • Private Equity Segment
  • Media
  • Partners
  • Contacts
    • Work with us
  • Mission
  • Team
  • Servizi & Value proposition
    • Pianificazione e Business Development
    • Finanza / M&A
    • Operations / Supply Chain
    • Internazionalizzazione
    • Temporary management
    • Digitalizzazione e Industria 4.0
    • Risorse umane e formazione
    • Passaggio generazionale
  • Settori
    • Energia e Industria
    • Consumer & Luxury
    • Green Economy
    • Settore chimico
    • Real Estate
    • Automazione e Impianti
    • Life sciences / Healthcare >
      • Formazione
      • Consulenza HealthCare
      • Convegno 7 maggio 2021
    • Private Equity
  • Network
  • Blog
  • Contatti
    • Lavora con noi
  • Our Mission
  • Our Team
  • Value proposition
    • Planning and Business Development
    • Corporate Finance / M&A
    • Operations and Supply Chain
    • Internationalization
    • Temporary-Management
    • Digitalization / Industry 4.0
    • Human Resources and Corporate reorganization
    • The generational change
  • Industries
    • Energy and Industry
    • Consumer and Luxury
    • Green Economy Segment
    • Chemicals segment
    • Real Estate Segment
    • Automation and automated systems
    • Life sciences and Healthcare
    • Private Equity Segment
  • Media
  • Partners
  • Contacts
    • Work with us

IDEE & MEDIA

Clicca qui per modificare.

Alla ricerca di una definizione di organizzazione

29/11/2022

Comments

 
Foto

Non è semplice definire cosa sia un’organizzazione: è, al contrario, molto più semplice cercare di fornire esempi di organizzazioni, da cui – per deduzione – trarre di seguito una definizione del termine.
Ecco, comunque, alcune definizioni proposte in letteratura.

Per Henry Mintzberg, uno dei “mostri sacri” dell’organizzazione, professore di management all’università di Montreal, in Canada, l’organizzazione è definibile come il complesso delle modalità secondo le quali viene effettuata la divisione del lavoro in compiti distinti e viene realizzato il coordinamento tra tali compiti. Già da questa prima definizione emergono alcune caratteristiche distintive che ritroveremo nelle successive: il concetto di “divisione del lavoro in compiti distinti” e quello di “coordinamento tra tali compiti”.
La divisione del lavoro è un argomento importante nelle teorie economiche, riguardando in genere tutte le organizzazioni umane, dalle più piccole comunità, come la famiglia, fino alle più grandi aziende nazionali. Il lavoro, infatti, è uno dei fattori della produzione e la sua organizzazione riveste un ruolo essenziale per la crescita delle società.

Secondo Adam Smith, che è considerato uno dei padri dell’economia moderna, si possono considerare due tipi di suddivisione del lavoro: la divisione orizzontale, detta anche macroeconomica, in cui il sistema economico si suddivide in diversi rami (settori o industrie) che producono beni, o gruppi di beni, diversi e la divisione verticale, in cui il sistema economico si suddivide in diverse figure professionali e il lavoro si suddivide in distinti ruoli nella produzione, cioè mansioni. La divisione del lavoro aumenta, naturalmente, la produttività media del lavoro, ma può essere applicata estensivamente solo se è favorita da un allargamento dei mercati. Vedremo più avanti in dettaglio questi concetti.

Per Edgar Schein, professore di organizzazione al MIT, l’organizzazione si può definire come il coordinamento razionale delle attività di un certo numero di persone, al fine del raggiungimento di uno scopo od obiettivo comune ed esplicito, mediante la divisione del lavoro e delle funzioni, e mediante una gerarchia di autorità e responsabilità. In questa definizione si aggiungono, ai concetti di divisione del lavoro e di coordinamento visti in precedenza, caratteristiche nuove: lo scopo od obiettivo comune ed esplicito, che è poi la missione dell’Impresa, lo scopo ultimo per cui compete sul mercato, e l’idea di gerarchia di responsabilità, base fondante dell’organizzazione, da cui poi derivano strumenti come organigramma e mansionari.

Howard Aldrich, professore di sociologia all’università del North Carolina, punta invece l’attenzione sui concetti di ruolo e di relazioni tra dipendenti: per lui, infatti, l’organizzazione è definibile come il ruolo che i singoli dipendenti dell’Impressa devono svolgere e le relazioni che devono intercorrere tra essi, perché il coordinamento del loro lavoro assicuri un ottimale contributo al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il concetto di ruolo è importantissimo in organizzazione, e definibile come lo spazio di attività affidato ad una persona che occupa una determinata posizione all’interno del sistema organizzativo.

Essendo un sociologo, Aldrich pone inoltre enfasi sulle corrette relazioni tra individui alla base di un elevato valore aggiunto per l’impresa: indubbiamente il valore delle relazioni è d’importanza strategica all’interno delle organizzazioni: è interessante notare come all’interno di un’organizzazione le relazioni interpersonali ma anche interfunzionali siano importantissime per mantenere un clima aziendale sereno e – conseguentemente – per mantenere una produttività di elevato livello e qualità.

Venendo, infine, a uno di massimi esperti di organizzazione aziendale italiani, Giovanni Bernardi, professore di economia e organizzazione aziendale all’università di Padova, la definizione di organizzazione è ancora più completa: per Bernardi l’organizzazione si può definire come un sistema complesso di persone, associate per il perseguimento di uno scopo unitario, fra cui si dividono le attività da svolgere, secondo certe norme, stabilendo a tal fine dei ruolo, collegati tra loro in modo più o meno gerarchico, in rapporto dinamico con l’ambiente esterno.
Ritroviamo concetti già affrontati in precedenza, come ruolo, divisione del lavoro, conseguimento di uno scopo; Bernardi, però, pone l’accento sulle norme e sull’ambiente esterno. Per quanto riguarda le norme, oggi si può dire che in qualsiasi ambito ci sia un minimo di organizzazione esistono delle procedure che stabiliscono il modo di agire in specifiche situazioni o come trattare determinati eventi.
Tale aspetto è così importante che esistono Enti nazionali ed internazionali il cui scopo istituzionale è quello di redigere, formalizzare, mantenere, diffondere procedure unificate, come ad esempio l’UNI, l’ente italiano di unificazione.
Per quanto, invece, riguarda l’ambiente esterno, l’arena competitiva dove l’azienda quotidianamente si confronta, la definizione di Bernardi è importantissima perché supera quelle degli altri studiosi, che si concentravano solamente all’interno dell’organizzazione, per uscire all’esterno, dove l’azienda compete, e dove è fondamentale per essa mantenersi in rapporto dinamico, cioè sapersi adattare al contesto competitivo che si evolve in modo continuo nel tempo, e adattarsi significa – per le aziende ma anche per le persone – sopravvivere.
​
Dopo aver analizzato quattro differenti definizioni di organizzazione, cerchiamo ora di costruire una definizione che – possibilmente – sintetizzi le proposte precedenti.
Possiamo, quindi, definire le organizzazioni come quelle unità sociali, cioè quei raggruppamenti d’individui, che hanno alcune caratteristiche ben definite: un fine, cioè uno scopo, determinato o determinabile; un certo numero di meccanismi, di procedure, atti ad assicurare che le attività svolte siano orientate a raggiungere quel fine; la possibilità di sostituire i propri componenti quando questo si riveli necessario.
L’ultima caratteristica, però può essere “addolcita” non facendo riferimento al termine “sostituire” ma a quello di “aggiornare”: non dimentichiamo, infatti, l’importanza della formazione continua per mantenere pienamente operative le risorse umani operanti all’interno dell’organizzazione.
La definizione che abbiamo ottenuto è estremamente versatile: adesso cerchiamo di entrare più nel dettaglio dei tre requisiti che sono richiesti ad un raggruppamento di individui per essere definito “organizzazione”.
Il primo requisito, la prima caratteristica, cioè l’avere un fine, uno scopo determinato o determinabile esclude – in prima battuta – tutta una serie di sistemi sociali come la famiglia, i gruppi di amici, le comunità.
Questi raggruppamenti d’individui, infatti, svolgono certamente una grandissima quantità di funzioni ma non possiedono un fine predeterminato, uno scopo economico ben definito.
Il secondo requisito, invece, comporta, per i singoli membri, l’adozione di comportamenti che tengono conto di diritti e doveri specifici, esercitati nell’ambito di ruoli predeterminati.
Si tratta, in sintesi, di adottare delle regole di comportamento che siano orientate all’ottimizzazione degli sforzi per raggiungere lo scopo principale per cui l’organizzazione è stata costituita: è impensabile applicare questo principio alla famiglia o ai gruppi di amici, dove l’informalità, la serenità e l’amicizia sono alla base dei rapporti umani. Il requisito relativo alle norme, alle procedure ed alle regole dirette ad assicurare che le attività svolte tendano a raggiungere quel determinato fine per cui l’organizzazione esiste, può essere anche considerato alla stregua di “formalizzazione”.
Questo, però, senza voler inquinare questo termine con significati negativi, contrapponendo il termine “formale” al termine “informale”, che può anche voler significare “sostanziale”.
Il terzo requisito, infine, quello relativo alla possibilità di sostituire i propri componenti quando questo si riveli necessario, è quello che può assicurare alle organizzazioni la sopravvivenza oltre e al di sopra dei singoli componenti.
Abbiamo già accennato alla massima attenzione che dobbiamo porre nell’interpretare questo requisito: molto spesso la sostituzione si può evitare mediante una formazione continua, e quindi mediante l’aggiornamento, della totalità delle risorse umane aziendali.

Dott. Alessio Cassinelli-Lavezzo

Senior Partner di Sigma Experience

View my profile on LinkedIn
Comments
Sigma Experience


TEL.

 +39 02 22199304​


​e-mail

info@sigmaexperience.it


P. iva

10247250961