Una delle cose che possiamo dire con certezza è che ci sarà un “prima” ed un “dopo”.
Questa pandemia ha segnato e segnerà profondamente tutti noi e farà entrare il periodo storico che viviamo nei libri di storia per questa drammatica ragione. Come una guerra, come una guerra disatrosa.
Chi non si è sentito dire almeno una volta in carriera che “bisogna trasformare i rischi ed i problemi in opportunità”…
Devo dire che personalmente non sono del tutto d’accordo; un problema, un rischio, un disastro, come questo che stiamo vivendo, deve essere affrontato e risolto come tale. Con il giusto senso di urgenza e con le giuste azioni correttive. Poi è anche vero che, facendolo, a volte, e solo a volte, si riesce ad intravvedere un’opportunità che può tornare utile una volta passata la bufera.
Miglioramenti di processo, indirizzamento di risorse su ciò che non avevamo considerato, apertura canali innovativi e molte altre storie di successo sono, a volte, venute dalle attività necessarie ad affrontare la crisi.
È davvero difficile pensare ad opportunità che possano nascere da una situazione drammatica come questa. La sofferenza e la morte non permettono pensieri positivi e si fa una grande fatica anche solo a pensare di vedere il bicchiere mezzo pieno… in questo caso però le opportunità per il futuro ci sono davvero.
Ci hanno obbligato, a ragione ed anche troppo dolcemente, a stare a casa. Ci hanno costretto a scoprire una parola molto poco nota in Italia ed invece diffusissima ad esempio nei paesi nordici: “smart working”. Ci stanno costringendo ad utilizzare contatti remoti per fare riunioni, per confrontare file, per lavorare su “quello che si farà dopo”, persino per fare un aperitivo virtuale con gli amici. Ci hanno fatto scoprire che la conoscenza di una lingua straniera, di una normativa, di complessi aspetti finanziari, si possono migliorare anche attraverso webinar dedicati. E, con immensa sorpresa, ci hanno costretto a scoprire che… si può fare.
Questo virus sta obbligandoci a cambiare… ed a crescere. Questa è l’opportunità. Che senso ha (aveva) obbligare un collega a 500 km di distanza dalla sede ad alzarsi alle 4 di mattina per essere puntuale alla "riunione delle 9.00"? Che senso ha (aveva) protrarre a sfinimento riunioni inutili per sentire persone parlarsi addosso…. A chi non è capitato?
La speranza è che questo cambiamento, imposto dalla situazione più drammatica ed impensabile che abbiamo mai vissuto, possa essere duraturo. Il bicchiere sarà mezzo pieno solo se sapremo rendere questi cambiamenti duraturi, se, ad esempio, sapremo sfruttare lo Smart Working, per aiutare le mamme a gestire i loro piccoli, oppure se sapremo connettere il collega a 500 km con un sistema in videoconferenza salvaguardando dalla levataccia, dal rischio del trasferimento e sfruttando al meglio la sua maggiore energia.
Noi tutti in Sigma Experience stiamo crescendo, ci stiamo preparando, stiamo studiando per aiutare le aziende e le persone, passata la bufera, a trasformare questo terribile rischio in una vera opportunità per il futuro.
Questa pandemia ha segnato e segnerà profondamente tutti noi e farà entrare il periodo storico che viviamo nei libri di storia per questa drammatica ragione. Come una guerra, come una guerra disatrosa.
Chi non si è sentito dire almeno una volta in carriera che “bisogna trasformare i rischi ed i problemi in opportunità”…
Devo dire che personalmente non sono del tutto d’accordo; un problema, un rischio, un disastro, come questo che stiamo vivendo, deve essere affrontato e risolto come tale. Con il giusto senso di urgenza e con le giuste azioni correttive. Poi è anche vero che, facendolo, a volte, e solo a volte, si riesce ad intravvedere un’opportunità che può tornare utile una volta passata la bufera.
Miglioramenti di processo, indirizzamento di risorse su ciò che non avevamo considerato, apertura canali innovativi e molte altre storie di successo sono, a volte, venute dalle attività necessarie ad affrontare la crisi.
È davvero difficile pensare ad opportunità che possano nascere da una situazione drammatica come questa. La sofferenza e la morte non permettono pensieri positivi e si fa una grande fatica anche solo a pensare di vedere il bicchiere mezzo pieno… in questo caso però le opportunità per il futuro ci sono davvero.
Ci hanno obbligato, a ragione ed anche troppo dolcemente, a stare a casa. Ci hanno costretto a scoprire una parola molto poco nota in Italia ed invece diffusissima ad esempio nei paesi nordici: “smart working”. Ci stanno costringendo ad utilizzare contatti remoti per fare riunioni, per confrontare file, per lavorare su “quello che si farà dopo”, persino per fare un aperitivo virtuale con gli amici. Ci hanno fatto scoprire che la conoscenza di una lingua straniera, di una normativa, di complessi aspetti finanziari, si possono migliorare anche attraverso webinar dedicati. E, con immensa sorpresa, ci hanno costretto a scoprire che… si può fare.
Questo virus sta obbligandoci a cambiare… ed a crescere. Questa è l’opportunità. Che senso ha (aveva) obbligare un collega a 500 km di distanza dalla sede ad alzarsi alle 4 di mattina per essere puntuale alla "riunione delle 9.00"? Che senso ha (aveva) protrarre a sfinimento riunioni inutili per sentire persone parlarsi addosso…. A chi non è capitato?
La speranza è che questo cambiamento, imposto dalla situazione più drammatica ed impensabile che abbiamo mai vissuto, possa essere duraturo. Il bicchiere sarà mezzo pieno solo se sapremo rendere questi cambiamenti duraturi, se, ad esempio, sapremo sfruttare lo Smart Working, per aiutare le mamme a gestire i loro piccoli, oppure se sapremo connettere il collega a 500 km con un sistema in videoconferenza salvaguardando dalla levataccia, dal rischio del trasferimento e sfruttando al meglio la sua maggiore energia.
Noi tutti in Sigma Experience stiamo crescendo, ci stiamo preparando, stiamo studiando per aiutare le aziende e le persone, passata la bufera, a trasformare questo terribile rischio in una vera opportunità per il futuro.
Alessandro Banfi,
Partner di Sigma Experience,
Esperto nell'ambito HealthCare e Medical Devices
Partner di Sigma Experience,
Esperto nell'ambito HealthCare e Medical Devices